“Giocati The Wolf Among Us!” ― disse un giorno un mio amico, ignorando il mio backlog composto da centinaia di giochi accumulati in tanti anni di onorata carriera di videogiocatore. “Perché non provi The Walking Dead o Game of Thrones? I giochi Telltale sono bellissimi”. Decisi di ignorarlo momentaneamente, in attesa di offerte e di una voglia improvvisa che potesse farmi cambiare idea. A compiere quest’impresa, tuttavia, è stato un semplice annuncio che coinvolgeva uno dei personaggi del mondo dei fumetti che mi accompagna sin dall’infanzia e che tuttora mi spinge a spendere decine di euro in fumetteria ogni mese. Chiaramente, come il titolo stesso dell’articolo potrebbe suggerire, sto parlando di BATMAN – The Telltale Series, l’ultima incarnazione videoludica del crociato incappucciato di DC Comics, dopo la fortunata saga di Arkham curata da Rocksteady e Warner Bros. Interactive Entertainment.

Non sarà l’azione vera e propria a far da padrone, questa volta: come ben saprete se avete giocato gli altri titoli del medesimo studio, si tratta di un’avventura grafica la cui trama si dipana, proprio come se fosse una storia a fumetti o una serie televisiva, in episodi rilasciati periodicamente sulle piattaforme digitali di PC e console.

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Realm of Shadows, questo il nome del primo di cinque capitoli, ci metterà nei panni di un Bruce Wayne ancora incerto e di un Batman quasi alle prime armi, attraverso un gameplay fatto di sezioni punta e clicca, scelte nei dialoghi e quick time event che determineranno l’esito dei combattimenti del Cavaliere Oscuro (anche se solo in parte) e i binari che vorremo percorrere per portare avanti le nostre vicende. Ci troveremo davanti a un vigilante che sta costruendo la propria leggenda a suon di batarang e violente punizioni corporali, a un Harvey Dent ancora sano di mente impegnato nella sua corsa per diventare sindaco e al primo incontro dell’uomo pipistrello con la seducente Catwoman. Ci si pareranno davanti anche nemici più degli Wayne che di Batman, come Carmine Falcone, nonché inaspettate e interessanti rivisitazioni di personaggi noti di cui, tuttavia, non vorrei rivelare assolutamente nulla.

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Sebbene la resa grafica, in generale, risulti piuttosto gradevole (anche se non eccessivamente pregevole) Batman è affetto dal fastidioso problema di un frame rate troppo basso, almeno sulla versione PlayStation 4 che ho avuto il piacere di giocare. Ciò lo possiamo notare palesemente durante gli scontri del vigilante dalle orecchie a punta contro i propri nemici, ma non solo; ho come la sensazione che il renderlo compatibile con le console di vecchia generazione e, addirittura, con gli smartphone, abbia costretto Telltale a tarpare in quale modo le ali del pipistrello, non dando piena potenza ai motori della sua Batmobile. Quasi come se fosse un contentino, però, all’inizio della nostra avventura potremo decidere la tonalità del Bat-tech, che determinerà il colore dei gadget, di alcune parti dell’equipaggiamento e dell’interfaccia grafica della Batcaverna. Fortunatamente, di tutt’altro livello sono doppiaggio e colonna sonora, in grado di ricreare perfettamente le atmosfere del franchise da cui il gioco è tratto, con sonorità che a tratti mi hanno riportato alla mente la trilogia cinematografica di Nolan e l’indimenticabile serie televisiva degli anni ’90.

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Tirando le somme, ho trovato il Bruce di questa versione di Telltale un po’ titubante e poco risoluto, ma immagino che tale scelta sia stata necessaria per permettere a qualsiasi tipologia di giocatore di calarsi meglio nei suoi panni. La scelta di narrare di un Batman giovane, ma allo stesso tempo già avviato, purtroppo, mina un po’ lo storytelling che evita del tutto di narrarne le origini, sebbene ormai arcinote a chiunque, assieme al percorso che lo hanno portato a ergersi a difesa di Gotham, mettendoci unicamente davanti al perenne conflitto interiore che divide il nostro eroe fra giustizia assoluta e vendetta personale. Un’esperienza piuttosto interessante per i fan più navigati di Batman, ma mi domando: sarà altrettanto per chi il pipistrello lo conosce solo per qualche film visto al cinema o per sentito dire?

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Malgrado i problemi tecnici discussi poc’anzi, questa visione di Batman mi ha rapito per tutta la durata del suo primo capitolo, senza mai annoiarmi; sono ansioso di sapere come la splendida trama orchestrata da Telltale si dipanerà nei prossimi episodi, augurando ai developer un successo pari a quello delle altre loro opere, nonostante la scelta di proporci il titolo unicamente in lingua inglese: se per quanto riguarda i dialoghi potrebbero non esserci problemi anche per chi mastica solo un inglese videoludico, mi tocca muovere una critica in direzione delle scelte; il tempo a disposizione, ovviamente, non è infinito (spesso si riduce a una manciata di secondi) e riuscire a comprendere al meglio il significato di ciascuna affermazione potrebbe risultare difficoltoso per chi è alle prime armi con la lingua. Possiamo solo sperare, come accaduto per titoli come Life Is Strange, che in futuro un aggiornamento con la lingua italiana possa allargarne il bacino di utenza.

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