La fatidica domanda a cui tutti i videogiocatori avranno dovuto rispondere almeno una volta: “cosa preferisci in un videogioco? La trama o la grafica?”.
Generalmente, la risposta più “fiera” e quindi adottata più comunemente è, ovviamente, la trama! Sai che figuraccia dire a tutti che a te della storia non interessa, rischiando di passare per colui che vuole semplicemente divertirsi e spaccare crani in HD?
In ogni caso, se i videogiocatori di vecchia data non si sarebbero neanche mai posti quesiti del genere, con le nuove generazioni di videogiocatori il dilemma è attuale e molti, “viziati” sin dai primi titoli da una grafica mozzafiato, potrebbero non poterne fare più a meno. Detto fatto.

Secondo un’indagine svolta su 4000 videogiocatori americani da Entertainment Software Association, alla richiesta di indicare i “Fattori influenti sulla scelta di un videogioco” ben il 67% avrebbe risposto “La qualità della grafica”. A seguire col 65% il prezzo e ben 8 punti sotto, al 59%, la trama.

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Per molti era cosa scontata: io non me lo sarei aspettato. Non dico di essere dispiaciuto, ognuno è libero di scegliere la via videoludica che preferisce e, come detto a inizio articolo, meglio farlo con sincerità e senza paura di dirlo. Il problema è come queste scelte possano impattare sul mercato: lo storytelling è già in declino da un pezzo e dati del genere, per un produttore, non farebbero altro che convincerlo a proseguire su questa strada. La paura è che, poco alla volta, ci si possa ritrovare unicamente di fronte a titoli “senza senso” e sostanzialmente senz’anima, senza emozioni. Quelle emozioni che, per molti videogiocatori come me, continueranno a rimanere indispensabili.

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