Come saprete, abbiamo partecipato alla Milan Games Week come addetti stampa. L’idea generale sulle fiere “videoludiche” italiane rimane tendenzialmente negativa e invariata, ma prima di sparare l’articolo da hater, voglio ricordare quelle (poche) cose belle incrociate a Milano. Velocemente e in ordine sparso:

 

  • Detroit: Become Human. Provato in anteprima proprio alla Milan Games Week, ha decisamente confermato le aspettative. Hype over 9000000
  • Days Gone. Stessa cosa valida per Detroit, anche se in maniera leggermente minore. Anche se meritevole, dava l’impressione di essere già visto
  • God of War. Pur non essendo presente alcuna Demo, è stato possibile visionare un dietro le quinte/trailer decisamente consistente. Andrà comprato…
  • I codici emblema per Destiny 2. Non ero a conoscenza di questa cosa anticipatamente. Sostanzialmente, chiunque provava Destiny 2, riceveva un codice emblema speciale dedicato al GW. Chiedendo un po’ in giro vado a scoprire che quelli per Destiny sono arrivati a costare anche 100 euro. Purtroppo troppo tardi: il mio l’avevo già inviato al nostro Social Media Manager, Valerietto. Mi devi almeno mezza piotta!
  • Uno scudo gonfiabile della Trust. Preso a caso sfruttando la mia altezza a discapito di poveri bambini, è stato mio compagno fino a fine fiera. Eccolo in una rara foto col Merlo, noto scambista italiano.


    Milan Games Week
     
  • Lo spazio per gli indie. Dedicherò articoli particolari per ognuno di loro, intanto mi limito ad una lista veloce di quelli che non potete perdervi. Circle of Sumo, The Land of Pain, Singularis, Milanoir, Oops!, Blind, Atomine, Sine Requie: Snake Eyes, Okunoka. Oltre, ovviamente, ai già ben noti Riot, Downward, Slaps and Beans e Luna City. 
  • La sala stampa: caffè infinito e paninetti a scrocco. Not bad.
  • Tim Schafer. Forse l’unico incontro veramente degno di nota oltre che sensato.
  • Last but not least, la gnagna. Mi riservo una menzione speciale per AK Informatica, da sempre all’avanguardia quando si tratta di pulzelle.

Milan Games Week
A breve invece un bell’editoriale su quanto fastidio e disagio queste fiere mi provochino ogni volta.