Il problema degli hacker e cheater in PlayerUnknown’s Battlegrounds è salito alla ribalta recentemente, con una forte risposta da parte della comunità dei giocatori – a volte con reazioni piuttosto bizzarre. Forse nell’interesse di evitare ulteriori colluttazioni in net cafe in giro per il mondo, gli sviluppatori si sono scusati coi giocatori per il “disagio causato dagli hacker” e hanno dichiarato, in un post su Steam, che faranno del loro meglio per identificare e bannare gli hacker, e favorire un ambiente di gioco corretto.

Il mese di agosto aveva già visto l’introduzione di un nuovo Code of Conduct per il gioco, con a seguire un modulo online molto semplice per segnalare la presenza di cheaters; ma si va ben oltre. Secondo il creatore del gioco, Brendan Greene, un gioco competitivo non può permettersi di tollerare i cheat. Se viene rilevata attività anomala da parte di un giocatore, il suo profilo viene sospeso per accertamenti; se questi poi confermano l’uso di codici e trucchi, il profilo è soggetto a permaban, senza possibilità di appello.