Remedy Entertainment è una software house che ci ha abituato a titoli di grande impatto, accompagnati da storie complesse e d’effetto, all’altezza di film di azione: basti pensare ad Alan Wake, Maxy Payne e Quantum Break. Personalmente ho un debole per questi titoli: ho adorato l’atmosfera di Alan Wake, ed i suoi avvenimenti stranianti in grado di tenerti incollato allo schermo. Intuitivamente, ripongo molte speranze in Control, che sembra essere il mix perfetto tra azione e paranormale. Alla gamescom ho potuto assistere ad una presentazione del titolo, nella quale è stato mostravo un nuovo gameplay molto interessante e piuttosto lungo.

La presentazione alla stampa si è svolta con una sessione giocata da uno degli sviluppatori, in quanto il titolo, ancora in alpha, non era ritenuto abbastanza maturo per una prova su strada “libera”. Nonostante questa cautela di Remedy, la dimostrazione è andata benissimo dal punto di vista tecnico: nessun glitch visivo o problemi macroscopici, al contrario il gioco ha mostrato già una fluidità invidiabile con effetti grafici di forte impatto e una regia decisamente interessante. La protagonista, Jesse Faden, è alla ricerca della verità sull’origine dei suoi poteri soprannaturali. Dopo aver scoperto l’esistenza di un’agenzia governativa segreta, il Federal Bureau of Control, dedita allo studio dei fenomeni paranormali, Jesse viene trascinata dagli eventi al centro di uno scontro dai contorni grotteschi e misteriosi con un’altra forza sovrannaturale, gli Hiss. Il gioco prende forma come action-adventure in terza persona, dove oltre all’utilizzo di armi canoniche, Jesse può ricorrere a diversi poteri paranormali, ad esempio la levitazione e la telecinesi. Quest’ultima può essere utilizzata sia in maniera difensiva, facendosi scudo con detriti e oggetti circostanti l’azione, sia in maniera offensiva, una prospettiva decisamente più interessante e divertente. Abbattere un nemico facendogli volare un frigorifero in faccia ha un fascino intramontabile.  Nel gameplay abbiamo potuto assistere all’utilizzo di due diverse armi, una pistola che è la dotazione di base di Jess ed  una sua forma potenziata, altamente distruttiva e perfetta per abbattere più nemici alla volta. I tre elementi fondamentali del titolo sembrano perciò essere il combattimento fisico, l’utilizzo di poteri paranormali e l’interazione con l’ambiente, che si mostra come una tela bianca sul quale dipingere il nostro cammino.

Come già accennato, la regia è il pezzo forte del gioco: corridoi che si creano all’improvviso da una spirale di detriti che volteggiano a mezz’aria, voci fuori campo che bisbigliano parole incomprensibili, fenomeni di teletrasporto che ci fanno oltrepassare porte o entrare nei quadri, corpi che si vaporizzano, ed effetti visivi che sovrappongono alla scena la silhouette di entità in comunicazione con noi, ci fanno sentire come se fossimo in un’opera di David Lynch. A corredo di quanto detto, si vede già adesso una cura per i particolari veramente notevole, come la presenza di poster all’interno del quartier generale del Control su come i dipendenti devono agire in caso di eventi paranormali. L’atmosfera ricreata, fortemente coinvolgente, è proprio ciò che mi aspettavo (e speravo di trovare) dal gioco. Da questo punto di vista mi reputo già ampiamente soddisfatta.

 

In uscita l’anno prossimo su PC, PS4 e XBox One, Control promette molte ore di divertimento, alimentate anche dalla presenza di numerose side quest, dai tratti altrettanto bizzarri come quelli della storia principale. Non posso negare che il titolo sia uno di quelli che aspetto con più ansia, sperando di non restare delusa.