Parliamo spesso della violenza nei videogiochi e delle conseguenze che potrebbe portare ai giocatori, soprattutto i più piccoli. C’è grande dibattito sull’influenza o meno dei giochi elettronici sul comportamento dei bambini, ma ciò che è sicuro è che una dipendenza da essi, così come per qualsiasi altra cosa, non porta mai del bene.

Quel che è successo in Russia (ma proprio per la provenienza del fatto, speriamo che la cosa sia stata esagerata – come spesso succede con le notizie provenienti dalla Russia- ) ha davvero dell’incredibile: un bambino ossessionato e dipendente da un videogioco comprato da sua madre, dopo aver perso una partita si è tolto la vita decapitandosi con una motosega trovata nel giardino di casa.

Il bambino erano ormai settimane che non usciva di casa per giocare al videogioco (ancora sconosciuto), e attualmente le autorità investigative stanno seguendo la pista dell’istigazione al suicidio. Non si esclude nemmeno la possibilità che si tratti dell’atto finale del famoso, purtroppo, fenomeno del Blue Whale, ma attualmente è tutto ancora sotto investigazione.

Il problema probabilmente non è la violenza nei videogiochi in sé, ma in questo caso come negli altri, bisogna sempre cercare di non sfociare nelle dipendenze, pena subirne gravi conseguenze come in questo drammatico caso.