Alzi la mano chi non ha mai inveito contro la “razza” dei calciatori (in generale degli sportivi con stipendi a tanti zeri) per i soldi che annualmente prendono dalle loro società e sponsor.

Da grande amante del calcio (mi considero un vero e proprio nerd anche in questo campo), mi sono sempre detto e ripetuto che se qualcuno merita quegli ingaggi e, cosa ancora più importante, una società è disposta a spenderli, a noi poveri mortali cosa importa?

Teoricamente niente, ma è risaputo che uno degli hobby nazionali dalle nostre parti è l’invidia per chi sta meglio di noi (e lo comprendo anche, siamo d’altronde solo esseri umani, al 70% salty, altro che acqua).

Tutto questo preambolo mi serve solamente come aggancio ad una notizia che sono andato a scovare oggi riguardante la famosa Overwatch League che la Activision Blizzard (quanto mi fa strano scrivere Activision) sta da tempo mettendo in piedi per entrare in maniera prepotente nel mondo degli E-Sports che ormai sta crescendo in maniera esponenziale.

Tutto è iniziato anni fa, con titoli come Starcraft, Warcraft, Unreal Tournament, Quake, Counter Strike (siamo a cavallo del nuovo millennio) con i quali tanta gente ha iniziato a giocare ai videogiochi per “lavoro“. Squadre sponsorizzate, eventi con copertura anche televisiva (fenomeno molto diffuso in Corea) e ricchi premi nei tornei.

Ma si parlava sempre e solo di cifre abbastanza risibili, nulla da far girare la testa, ma che comunque davano uno stimolo ulteriore ai giocatori nel competere fra di loro e primeggiare.

Negli ultimi anni, il fenomeno è andato mano a mano dilagando.

Non più piccole realtà autofinanziate (o con qualche generoso mecenate, solitamente i titolari di qualche gaming house o negozio di videogiochi), ma un sistema economico e professionistico a sè stante.

Il boom lo abbiamo avuto proprio con l’avvento dell’era Youtube/Twitch, dove gli eventi E-Sports (legati a titoli di svariati genere partendo da Fifa/PES finendo a League of Legends, passando per titoli come lo stesso Overwatch) che ha permesso di aumentare il denaro in circolazione su questo mondo, tramite la rivendita di spazi pubblicitari, la monetizzazione delle view sull’evento e così via.

Ritornando sulla notizia che riguarda l’Overwatch League, la Blizzard (scusate, l’Activion Blizzard), ha chiarito alcuni dettagli importanti sul come i team e i giocatori della lega verranno pagati.

I bonus totali della Season 1 saranno di 3,5 milioni di dollari, con almeno 1 milione di dollari garantito per il team vincitore.

Nulla a che vedere con i 20 milioni di dollari (sì, avete letto bene, VENTI MILIONI) messi a disposizione per Dota 2, ma i 3,5 milioni di dollari permettono alla Overwatch League di entrare nella top 5 dei premi più cospiscui messi a disposizione in un singolo torneo.

In aggiunta ai team bonus, i team dovranno pagare i giocatori un minimo di 50.000,00 dollari l’anno (avevo scritto qualcosa di cattivissimo sull’utilità degli studi e la gavetta, ma mi sono autocensurato), fornire assicurazione sanitaria (eh, vuoi mettere un tunnel carpale non curato ad una settimana dalla sfida per il primo posto?), un piano pensionistico (in Italia non ce l’abbiamo neanche noi “lavoratori“, mi sa che abbiamo sbagliato tutto nella vita) e, udite udite, strutture adeguate per l’allenamento durante tutta la stagione (leggasi, devono pagargli l’affitto o mettere a disposizione una casa per farli allenare con costanza).

Il 50% dei bonus pagati ai team in base alle loro performance, sarà ridistribuito tra i giocatori stessi.

Il “calciomercato” (non mi veniva in mente altro termine) avrà una finestra ben precisa e sarà aperto dal 1 Agosto fino al 30 Ottobre. Ogni squadra deve avere dai 6 ai 12 giocatori in lista, e ovviamente i giocatori potranno essere scovati e ingaggiati ovunque nel mondo (chissà perchè prevedo un sacco di asiatici in giro).

Al momento i team iscritti alla Overwatch League sono 7, ma potranno crescere prima dell’inizio che è previsto per quest’anno, e insieme al numero di team iscritti, aumenterà molto probabilmente anche il budget di 3,5 milioni di dollari stanziato allo stato attuale.

Tanto per fare un esempio molto semplice, considerando le 7 squadre al momento iscritte, utilizzando una ridistribuzione del bonus in maniera paritaria (significa 500.000 dollari a squadra) e considerando team in media da 8 persone, ogni giocatore prenderebbe MINIMO 50.000 dollari di stipendio più la bellezza di 250.000/8 = 31.250 dollari a testa per un totale di oltre 80.000 dollari l’anno (il tutto calcolato su stipendi minimi e il budget attuale, ma chi mi dice che il Leo Messi o CR7 del videogioco non venga pagato già di suo oltre 100.000 dollari annui se non di più?).

Gli E-Sports ormai sono una realtà consolidata e i soldi che ormai stanno girando nell’ambiente ne sono la dimostrazione tangibile (d’altronde si parla anche di un futuro inserimento della categoria nelle Olimpiadi, per capire la portata del fenomeno).

Il sistema è economicamente sostenibile?

Ovviamente c’è chi pensa di no (chi se non il nostro carissimo Micheal Pachter, colui che tutto sa!) altri invece prevedono che in futuro ci saranno vere e proprie aste per la distribuzione dei diritti televisivi/streaming di questi eventi che faranno impallidire anche gli sport classici.

Ecco Patchter in versione Dr. Male che spara sentenze sull’economia del gaming

Noi possiamo solo comprare la nostra maglietta con nome e numero e fare il tifo oppure, come succede quando leggiamo dei stipendi faraonici dei nostri “amati” calciatori, rosicare, inveire e chiederci cosa potremmo farci con tutti quei soldi.