Ancora una volta, Nintendo non si smentisce mai. Come ben saprete, pochi giorni fa è finalmente uscito il tanto atteso “Super Mario Run” per dispositivi iOS. Curioso ma non troppo (non sono mai stato un fan sfegatato della saga) decido di scaricarlo soprattutto in virtù del suo essere gratis. Pensai, “non male”, visto che inizialmente venne presentato come gioco a pagamento. “Avranno cambiato idea”….

img-0005_6ty8-640Come non detto. Una volta avviato, c’è il solito tutorial. Poi livello 1, livello 2, livello 3 (con una durata complessiva di neanche 4 min) per arrivare al livello 4 (ultimo del Mondo 1) che, indovinate un po’, per essere avviato ti chiede niente meno che il pedaggio. Un pedaggio tutt’altro che insignificante: 9,99 euro per sbloccare tutti i restanti mondi (5, con 4 livelli ognuno). Quindi, intendiamoci, per sbloccare cosa? 3/4 ore di gioco? Come potrete ben immaginare, la mia ennesima sfortunata esperienza Nintendo con Super Mario Run si è conclusa in quel preciso momento. Polpastrello premuto sull’icona, X e amen.

Se scrivo ciò non è semplicemente per gettare letame o lamentarmi di non avere 1o euro da buttare, tutt’altro. Assistiamo, ancora una volta, ad un furto ingiustificato nei confronti di noi videogiocatori. Adesso, non voglio prendermela con chi il gioco l’ha comprato o con chi lo comprerà, vorrei però farvi riflettere, perché se ancora esistono prese per il culo simili è perché il mercato (noi) lo permette. Le considerazioni a riguardo sono le seguenti:

  • 10 euro per un gioco dalla durata risicata per cui, come è stato dichiarato, non sono previsti aggiornamenti o aggiunte?
  • 10 euro per un gioco quando app di ugual o maggior valore non li chiedono minimamente?
  • 10 euro che iniziano ad essere fuori luogo per la Nintendo che, guardate un po’, ha iniziato ad inviare questionari agli utenti chiedendo se il prezzo fosse adeguato.

Notate  la dannata ipocrisia di chiedere il parere degli utenti solo quando le vendite non sono quelle previste (del tipo: ma sì, partiamo con un prezzo assurdo sperando i cretini ci caschino, poi alle brutte lo abbassiamo). Non esiste etica, ma solo ed unicamente una concezione del guadagno anche quando si intendono abbassare i prezzi.
Per concludere: capisco benissimo l’attaccamento a un brand e il voler fare qualsiasi cosa per esaudirlo. Certe volte, però, è proprio giocando sull’amore incondizionato per le nostre passioni che gli infami di questa terra, dal più piccolo omuncolo alla più grande azienda, tenteranno di spremerci o semplicemente di usarci fino alla fine.