Treyarch ha finalmente rivelato Call of Duty Black Ops IIII tramite un evento in diretta. Il titolo rompe con la tradizione, non avendo una campagna per giocatore singolo, ma una modalità battle royal ed un multiplayer potenziato.

Eppure tale rivelazione ha lasciato più domande che risposte. All’inizio di quest’anno, Eurogamer aveva sentito che la campagna era stata cancellata ed il gioco ristrutturato per concentrarsi sul multiplayer. Ma perché è successo?

L’inclusione della Battle Royale nel gioco non sorprende affatto. I famosissimi Fortnite e PlayerUnknown’s Battlegrounds hanno catturato l’attenzione di Activision e ora anche Call of Duty ha il suo punto di vista su tale modalità. Rimangono ancora alcune domande circa il numero di persone che parteciperanno a tale modalità e come sarà organizzata.

Il multiplayer competitivo sembra ispirato ad altri sparatutto popolari, come Overwatch di Blizzard e Rainbow Six Siege di Ubisoft, con un’enfasi sugli “specialisti” che sono fondamentalmente degli eroi, ognuno con i propri poteri unici ed in grado di ricoprire ruoli estremamente diversi. Ecco di seguito alcune domande poste da Eurogamer a Dan Bunting di Treyarch:

  • Capisco che c’è stata una campagna su cui avete lavorato e che è stata demolita. Quali sfide avete affrontato nello sviluppo di essa e cosa alla fine ha portato alla decisione di abbandonarla?

Dan Bunting: Tornando all’inizio dello sviluppo di Black Ops 4, non ci siamo mai proposti di realizzare una campagna tradizionale. Abbiamo sempre iniziato avendo in mente di fare qualcosa di diverso con questo gioco che sarebbe stato ispirato da come la nostra comunità stava interagendo con Black Ops 3 e con i giochi nel corso degli anni. Vediamo sempre più giocatori passare più tempo con multiplayer e zombi, non solo nel gioco, ma fuori dal gioco, in streaming e ne parlano nei forum. Ha generato una risposta enorme nella folla. Durante il corso dello sviluppo abbiamo provato un sacco di idee, un sacco di cose che sfidavano le convenzioni. Il gioco che portiamo oggi rappresenta davvero il meglio delle idee che hanno attraversato quel guazzabuglio che è stato lo sviluppo del gioco.

  • Per essere chiari, stai dicendo che non c’è mai stata una campagna tradizionale?

Dan Bunting: Non c’è mai stata una campagna tradizionale. Abbiamo sempre voluto raccontare storie in modi diversi. Abbiamo sempre voluto celebrare la nostra comunità. Il cuore e l’anima di questo gioco è come giochi con gli amici e volevamo fare di più con questo punto rispetto a quanto abbiamo mai fatto prima.