Blizzard è sempre stata una software molto amata dai videogiocatori, soprattutto dai suoi fan, ma ultimamente alcune scelte stanno facendo molto discutere, tra cui l’annuncio di Diablo Immortal. Sembrerebbe che anche all’interno della stessa software house ci sia più di qualche malcontento e ciò deriverebbe da una mal gestione di Activision.

Secondo alcune testimonianze raccolte anonimamente da Kotaku, le due compagnie inizialmente – nonostante la fusione – sono sempre rimaste abbastanza indipendenti, ma dopo l’acquisizione da parte di Vivendi e l’inserimento di Call of Duty nel Battle.net, le cose sarebbero cambiate.

Nello specifico, su Kotaku si parla di un cambio di chief financial officer in Blizzard, con quest’ultimo che avrebbe attuato un nuovo piano di azioni che prevede tagli dei costi e meno investimenti. Proprio su quest’ultimo punto una delle testimonianze fatte reciterebbe che “il 2018 è stato il primo anno in cui si è sentito parlare di priorità data al taglio di costi piuttosto che agli investimenti“, con una maggior attenzione alla riduzione dei costi e alla massimizzazione dei guadagni.

Il tutto non può essere confermato con assoluta certezza, ma se le cose dovessero essere davvero come raccontate, forse questo è solo l’inizio dei “passi falsi” di Blizzard. Speriamo vivamente che non sia così.